Lightwater, Connecticut
Il sole è appena sorto su questa piccola città. Nessuno si è ancora accorto del fatto che, il giorno prima, l’intera popolazione di cinquemila abitanti è scomparsa. Nessuno tranne Leah Mathers alias Pathfinder, il cui potere mutante può identificare la presenza di un solo essere umano: Augustus DeCeyt.
-Ne sei sicura? Potrebbe essere uno dei suoi trucchi – sottolinea Turbine.
-E’ lui, lo sento. Otto chilometri in quella direzione – indica Pathfinder.
Insomnia è l’unica a poter vedere chiaramente i dettagli grazie alla sua vista super-umana, senza aver nemmeno bisogno di un binocolo.
-E’ una villetta. Nessun segno di attività, ma sul prato dev’essere passato un carro armato per la confusione che ha fatto. Tutta la città è così.
-C’è un’aura oscura su tutta la città – avverte misteriosamente Shades.
-Non sento nessun altro essere umano a parte noi e DeCeyt; il minimo è che la città puzzi di morte.
-No. Ci sono state delle morti, ma non così tante. Al resto è toccato qualcosa di peggio – puntualizza l’uomo ombra.
-E’ una trappola, vero? – domanda Slim Snake.
-Certo che è una trappola. Dovrei fargli schiantare un satellite sulla testa e farla finita in un colpo solo [1] – risponde Switch.
-E perché non lo fai? – insiste Slim Snake.
-Ma cha cazzo di domanda è? Non posso perché...perché...hey, non è una cattiva idea! – realizza Switch, schioccando le dita.
Dieci secondi dopo, numerosi satelliti per le telecomunicazioni si schiantano sulla città riducendola ad un cumulo di macerie.
Villains
LTD
#56
THE
EMPEROR STRIKES BACK
Stamford, Connecticut
Switch solleva la maschera e si accende una sigaretta. Gli cade dalla bocca quando Pathfinder lo colpisce con uno schiaffo alla nuca.
-Cosa diavolo ti è saltato in testa!?
-Che cazzo vuoi, ‘Finder? Avevamo deciso di ammazzare DeCeyt, ed ho ammazzato DeCeyt. Lo hai detto tu che la città era deserta, no?
Pathfinder è pronta a protestare, ma quando apre bocca si rende conto di non avere nulla da dire.
-Wow. Alla faccia dell’anticlimax – commenta Turbine con disappunto.
-Una città...abbiamo raso al suolo una città...mio Dio... – ne è sconvolta Pathfinder.
Nessuno ha voglia di dire niente. Tutta la loro sofferenza, tutti i loro piani, si sono rivelati inutili. Dovrebbero gioirne, invece sono dispiaciuti che il loro ex capo se ne sia andato così. Avrebbero voluto vederlo soffrire.
Poi un brivido freddo colpisce Pathfinder, facendole gelare il sangue.
-E’ ancora lì – afferma spalancando gli occhi.
-Cosa!? Non è possibile che abbia mancato il bersaglio!!! – esclama Switch, scomparendo anche prima di completare la frase.
Passa un secondo prima che riappaia.
-Ne sei sicura? C’è solo una gigantesca nuvola di polvere!
-E’ lì. Il mio potere non si è mai sbagliato.
-E se avesse trovato il modo di farti sbagliare? Ha sempre avuto della tecnologia per non farsi trovare...forse ora ne ha una nuova – insinua Insomnia.
-Merda, ora cosa facciamo? Quel posto sarà pieno di poliziotti in un attimo! Cazzo, manderanno anche esercito e Vendicatori! – inizia ad andare nel panico Turbine.
Switch crea un altro portale. Basta questo per zittire tutti.
-Torniamo indietro. Dobbiamo essere certi che sia lui.
Lightwater, Connecticut
Chiunque possa guardare questa città da chilometri di distanza penserebbe che un tornado si è appena abbattuto su di essa. C’è una tromba d’aria enorme e nera che si sta allontanando, ma non è un tornado...non uno naturale, almeno.
Turbine sta ruotando su se stesso ad una velocità sufficiente a sollevare tutta la polvere, mentre le ombre comandate da Shades stanno radunando tutte le macerie.
Il risultato è che, nonostante sulla città sia appena stata scatenata una forza distruttiva immensa, ci si può già avventurare tra le sue strade. O meglio, tra quelle che erano le sue strade.
-Una città. Ho distrutto una città. E pensare che ho cominciato combattendo Speedball – si meraviglia Switch.
-E’ qui sotto. Cinque metri – indica Pathfinder, indicando il punto preciso pestando il terreno con forza sufficiente ad imprimere la propria impronta.
Slim Snake si inginocchia, annusando il terreno.
-Non sento proprio niente. Ma con tutta questa polvere potrebbe non voler dire molto. Insomnia?
-Non ho la vista a raggi X, cretino.
-E’ qui sotto. Ne sono assolutamente sicura.
-‘Finder, guardati attorno. Ho fatto apparire i satelliti proprio sopra la casa, e si muovevano a...non so a che velocità, ma era parecchio, ed erano tanti. Cazzo, siamo proprio sopra una montagna di terra sollevata dall’impatto!
-Te lo giuro, è proprio qui sotto.
Switch riflette sulla situazione. Figurarsi se il suo più grande colpo di genio non gli si riflette subito contro.
-Okay, diciamo che è lui, in qualche modo. Quanto tempo abbiamo per tirarlo fuori? Senti qualcuno che si avvicina?
-Come fa ad essere vivo lì sotto? Non può neanche respirare. Deve aver fatto qualcosa per mandare in tilt il suo potere – obietta Insomnia.
-Magari ha un campo di forza – teorizza Slim Snake.
Mentre i tre restano ad osservare in silenzio il terreno, riflettendo sul da farsi, Turbine li raggiunge a super-velocità chiedendo:
-Dov’è il problema?
-Forse ha messo un dispositivo che duplica le sue onde mentali dentro un campo di forza. Lasciamolo lì, quando arriveranno i Vendicatori lo tireranno fuori – suggerisce Slim Snake.
-Così scapperà un’altra volta facendoci fare la figura degli idioti? Non questa volta – risponde Switch – Turbine, scava finché non raggiungi il punto indicato da Pathfinder.
-Per chi mi hai preso, per una scavatrice? Teleportalo fuori!
-Non posso aprire un portale all’interno di un oggetto solido. Dai, con la tua velocità ci metterai un minuto.
-Dal vostro punto di vista, forse, a me toccherà sudare per un’eternità! Non può farlo Shades?
-Sono un assassino, non un becchino – risponde con disappunto Shades. Nessuno si meraviglia del fatto che sia riapparso senza preavviso.
Non si dice di no ad un uomo che può ucciderti con lo sguardo, quindi Turbine si mette a scavare.
Come previsto, ci mette pochissimo tempo. Quasi subito, Pathfinder afferra il braccio di Switch per rivelare con voce tremante:
-Si sta muovendo.
Switch non ricorda l’ultima volta in cui l’ha vista così spaventata. E’ il caso di dire qualcosa?
-State pronti a tutto – è tutto quello che Switch trova da dire. Detesta fare il capo, ma ha smesso di avere una scelta da parecchio tempo.
Una mano esce dal terreno. Turbine smette di scavare, facendo un passo indietro. Insomnia si lascia scappare un grido; anche la sua aria da dura sta cominciando a cedere.
Lentamente, dolorosamente e sgraziatamente, una figura si solleva dalla propria fossa e cerca di togliersi di dosso la polvere.
-Bombardamento satellitare. Rozzo come sempre, signor Freeman, tuttavia insolitamente efficace.
Augustus DeCeyt si rimette in sesto come può i capelli, e poi si volta. Turbine ha attivato le lame rotanti ai polsi, Insomnia ha estratto le pistole, Slim Snake ha sguainato gli artigli, l’ombra di Shades si erge alle sue spalle in posa minacciosa, e lo sguardo omicida di Pathfinder è indescrivibile.
Switch si toglie la maschera e recupera una pistola da un portale.
-Per essere uno che si crede un genio, DeCeyt, questa è stata una mossa veramente idiota.
-Signori, vi prego. E’ chiaro che, dopo essere stati a lungo al mio servizio, avete scambiato la mia tolleranza per la nostra interazione personale con una falsa equivalenza del nostro rango. Lasciate che chiarisca la situazione.
Uno schiocco di dita, e Switch abbassa l’arma. Nessuno parla.
-Sonde nanoscopiche. Ne avete respirato un’ingente quantità assieme alla polvere sollevata dall’impatto, ed ora stanno lavorando su quello che generosamente chiamate cervello. Il mio piano per costringervi ad inalarle era assai più complesso, ma grazie al signor Freeman non ce n’è stata necessità.
-E come avevi intenzione di farle respirare anche a me? – chiede Shades, la cui ombra si anima per afferrare DeCeyt per il collo e sollevarlo da terra.
DeCeyt non oppone resistenza, nemmeno quando l’ombra inizia a stringere sempre di più la presa.
-Hai ucciso mia figlia, bastardo [2] ; cosa credevi sarebbe successo!?
-Se mi uccidi, loro muoiono – riesce a dire DeCeyt con un filo di voce.
Shades stringe i denti, e controllando a malapena la propria rabbia convince l’ombra a ritornare al proprio posto.
DeCeyt cade a terra, schiarendosi la voce e ripulendosi dalla polvere.
-Se sta cercando un cavillo, signor Shades, non ce ne sono. Nel mio cervello c’è un dispositivo che lancia costantemente segnali ai naniti all’interno dei suoi amici. Se la mia mente smettesse di funzionare, o se sperimentasse un livello consistente di dolore, o se il dispositivo si trovasse a più di cinque metri di distanza da uno solo dei miei agenti, morirebbero tutti. Il che significa che non può decidere di causarmi un mondo di dolore per il resto della vita e non può spedirmi in una dimensione da incubo.
-Sono un assassino, DeCeyt, un’ombra umana. Cosa me ne importa di questi idioti?
Passa un secondo di silenzio, durante il quale nessuno dei due cambia minimamente espressione facciale. Se possibile, gli occhi di DeCeyt sono ancora più impassibili delle lenti degli occhiali da sole di Shades.
-Insomnia. Si suicidi, per favore.
-Subito, Imperatore – risponde prontamente la donna, portando la pistola alle tempie.
Quando preme il grilletto, la sua stessa ombra la colpisce facendole sbagliare completamente mira. L’ombra si muove poi verso DeCeyt; Shades stringe i pugni e si concentra intensamente per farla tornare al proprio posto.
-Non creda per un solo istante che io non l’abbia tenuta sotto stretta osservazione per tutti questi anni, signor Shades. Sotto la mia supervisione lei ha distrutto l’organizzazione di uomini-ombra di cui ha fatto parte [3] e distrutto la Fondazione Candor [4]; ora che sua figlia è morta, la Villains LTD è tutto ciò che le rimane. Dubito sia propenso a liberarsene così facilmente.
-E suppongo che tu abbia un’idea migliore?
-Sempre. Signor Freeman, sarebbe così cortese da darci un passaggio?
Un’installazione militare segreta
L’unica luce visibile proviene dagli innumerevoli schermi di computer. I cadaveri sono ovunque, calpestati senza cura dalle decine di cyborg per metà umani e per metà serpenti che si aggirano per la base.
-Hai clonato Marasso? – chiede Shades, con un misto di shock ed ammirazione.
-Ho distrutto l’originale per riprodurlo in massa. Avevo bisogno di qualcosa per sostituire la Villains LTD: un Imperatore ha bisogno di un esercito.
-Direi che non era poi così necessario – nota Shades con disappunto, osservando l’espressione vacua sul volto dei suoi compagni.
Insomnia crolla a terra, senza alcun preavviso. Nessuno si prende il disturbo di aiutarla a rialzarsi, nemmeno Shades che è sempre più perplesso dalla situazione.
Insomnia si rialza in piedi appoggiandosi al proprio fucile da cecchino come se fosse una stampella.
-Whoa...devo essermi presa sbornia pesante ieri sera...
-Intrigante. Avevo previsto che il primo a metabolizzare i naniti sarebbe stato Turbine.
-TU!!! – si limita ad urlare Insomnia, imbracciando il fucile per sparare in mezzo agli occhi di DeCeyt; per la seconda volta di fila, Shades le sposta il braccio per farle sbagliare mira.
Decine di Marasso si voltano verso di lei e mostrano i denti, pronti a scattare all’attacco, ma la loro furia è nulla in confronto a quella nella voce della donna che sbraita in faccia a Shades:
-CHE CAZZO FAI!?
-Sto cercando di salvarti la vita, cretina; siete tutti infettati, se uccidi DeCeyt ucciderai l’intero gruppo.
Non è semplice per Insomnia fermarsi a ragionare una volta che il suo metabolismo si carica di adrenalina, specialmente se l’uomo che odia di più al mondo è a pochi passi da lei.
Ma anche quando sta cercando di salvarti la vita, c’è sempre qualcosa nella voce di Shades a suggerire “posso ucciderti in qualsiasi momento”, e la donna abbassa l’arma.
-Okay, stavolta starò al gioco. Perché non siamo ancora morti?
-La prego, signorina Insomnia, ancora qualche attimo di pazienza: ai suoi compagni di squadra occorre ancora un po’ di tempo prima di liberarsi dal controllo mentale. Non sia così sorpreso, Shades: se questa tecnologia fosse stata già perfezionata, non crede che sarebbe già stata ampiamente sfruttata da altre organizzazioni criminali? Il suo design è imperfetto, ma se c’è qualcosa che sono capace di fare è sfruttare l’imperfezione.
Senza aggiungere altro, DeCeyt si allontana seguito fedelmente dagli agenti ancora sotto controllo mentale.
-La sua squadra lo dimostra – aggiunge.
Ci sono esperienze peggiori del riprendere improvvisamente possesso delle proprie capacità mentali e motorie. Una di queste è trovarsi di fronte la propria nemesi.
Il sesto senso mutante di Pathfinder si riprende prima della sua vista: sa di avere davanti DeCeyt prima ancora di vederlo. Quando la vista si schiarisce vede che è seduto a gambe incrociate su una poltrona di comando, affiancato da due Marasso che strisciano ai suoi piedi come animali da compagnia. I suoi compagni di squadra sono nella stessa stanza, e non stanno facendo niente.
-Siamo nella stessa stanza di DeCeyt. Perché è ancora vivo? – chiede.
-Perché sono più intelligente di voi, signorina Mathers. Qualunque tentativo di farmi del male o di trasportarmi fuori da questa installazione risulterà nella morte istantanea di tutti voi.
-Cos’è questo posto, esattamente? – domanda Slim Snake, guardandosi attorno.
-Il centro di comando operativo dei Guardiani.
-Credevo si fossero sciolti; non hanno ucciso l’Agente Zero di recente? [5] – chiede Turbine.
-Sono sorpreso che lei si sia tenuto aggiornato sugli eventi recenti, signor Cannon. Sarebbe più giusto dire, tuttavia, che le sezioni dei Guardiani di cui non ho assunto il controllo negli ultimi mesi si sono sciolte. Non senza certi...incentivi da parte mia, è ovvio.
-Per quanto fossero pazzi i Guardiani, mi rifiuto di credere che ci sia ancora gente disposta a seguirti – nota Switch.
-L’Agente Zero ha fondato i Guardiani con intenti nobili, ma non significa che le motivazioni di tutti i suoi seguaci fossero esemplari. Non tutti sono interessati a salvare il mondo, ma solamente ai soldi. Ho a disposizione migliaia di agenti infiltrati nei maggiori governi ed organizzazioni del pianeta, e nessuno di loro sa che sono io a comandarli.
DeCeyt preme un pulsante sul braccio della poltrona, e mille schermi illuminano la stanza: ognuno trasmette l’immagine di un agente. Quando DeCeyt parla, la sua voce è camuffata elettronicamente per sembrare molto più bassa ed imponente.
-Parla il Direttore. Date inizio all’Operazione Alba di Fuoco. Non ci saranno altre comunicazioni fino alla sua conclusione. Rendete fiera la Villains Unlimited.
Gli schermi si spengono così rapidamente come si erano accesi.
-“Villains Unlimited” ? – ripete Switch.
-I miei agenti avevano bisogno di una nuova identità dopo il collasso dei Guardiani. Era l’evoluzione necessaria della Villains LTD.
-Se stai pensando di chiederci di unirci alla tua nuova organizzazione sei ancora più pazzo di quanto credessi!
-Ho intenzione di darvi una scelta assai più radicale, signor Freeman. Che cos’è un “villain”?
La domanda sorprende i presenti, che non sanno come rispondere; sono troppo occupati a chiedersi come liberarsi di DeCeyt senza morire.
-Uno dei cattivi? - risponde infine Slim Snake.
-Nessuno definisce se stesso cattivo, mister Snake. E’ una definizione che si basa sull’antagonismo rispetto a qualcos’altro. Per definizione, un “villain” è l’ostacolo che l’eroe deve superare per raggiungere il proprio traguardo. Non vi pare strano aver fatto parte per anni di una squadra che, seppure basata su questa definizione, non ha mai cercato uno scontro diretto contro gli eroi?
-Credevo volessi studiare il comportamento umano. Studiarci come cavie – risponde Pathfinder. L’odio nelle sue parole lascia intravedere quanto sia rimasta ferita e shockata dall’idea stessa.
-E vi ho studiato molto, molto attentamente. Ho studiato come un gruppo di disadattati paranoici ed assassini è diventato qualcosa di più di una famiglia. Ho studiato come, reagendo a mille avversità, vi siete elevati oltre le vostre limitazioni. E’ stato un percorso emergente del tutto accidentale, e molto spesso dannoso per i miei piani. Avete persino infranto il mio sogno di cancellare per sempre il cancro sociologico che chiamate emozioni. Voi, piccole menti limitate e corrotte dai cosiddetti valori umani, avete superato la mia società perfetta.
-Se vuoi ucciderci per impedirci di fermarti un’altra volta, fallo e smettila di blaterare – lo incita Insomnia.
-Oh, ma io non voglio affatto che voi smettiate, signorina. Glielo assicuro nel modo più categorico; in realtà, vi sto offrendo la possibilità di aiutarmi a raggiungere il vostro stesso scopo.
La voce di DeCeyt è sempre monotona ed inflessibile; unita al senso di impotenza della situazione, è più che sufficiente a far scattare Switch:
-Adesso basta! Ci hai portati qui, ci hai impedito di farti del male, vieni al dunque! Che cosa vuoi da noi!?
DeCeyt non dice nulla. Si alza lentamente in piedi, avvicinandosi agli schermi; i due Marasso lo seguono, dando un ulteriore avvertimento silenzioso a chiunque pensasse di fare del male al loro padrone.
-Verrò al dunque, signor Freeman. La Villains LTD si è elevata attraverso le avversità; voglio replicare il vostro successo su scala mondiale.
Gli schermi si riattivano, ma questa volta non inquadrano più gli agenti. Mostrano qualcosa di abbastanza spaventoso da far sbiancare in volto Switch.
-Quelli sono...missili nucleari? A cosa ti servono missili nucleari!?
-Ad elevare l’umanità – risponde DeCeyt, accarezzando uno degli schermi – I miei agenti si stanno infiltrando nei centri di comando delle nazioni con arsenale atomico mentre parliamo. La stessa tecnologia che vi ha reso temporaneamente miei schiavi servirà a lanciare un attacco coordinato che raderà al suolo tutte le installazioni militari del pianeta. I cosiddetti super-eroi saranno troppo impegnati a combattere i miei eserciti di Marasso per interferire. Il mondo precipiterà nel caos, in modo da ispirare la prossima generazione tramite le avversità.
-Moriranno milioni di persone! – protesta Pathfinder.
-Ma i sopravvissuti si saranno elevati sopra le limitazioni morali dell’umanità. Sarà mia cura guidarli nella costruzione del nuovo mondo; questa installazione è perfettamente schermata dalle radiazioni.
Che DeCeyt sia pazzo è un fatto ben noto a tutti i presenti, ma nessuno di loro credeva lo fosse fino a questo punto. Certo, il suo piano di cancellare le emozioni prevedeva la morte del 93% dell’umanità ma come effetto secondario. Questo piano di DeCeyt sembra inconcepibile persino per Shades, che solo ora realizza:
-Per questo ti sei liberato di Dran e Mayhem...con la loro invulnerabilità, sarebbero sopravvissuti anche se non ti avessero seguito.
-Quello che dice è vero? Ti aspetti seriamente che dopo tutto quello che hai fatto, dopo tutto quello che stai per fare, vorremmo passare un minuto di più assieme a te!? – protesta Pathfinder.
DeCeyt non si volta nemmeno per rispondere:
-E’ nella vostra natura seguire chi vi è superiore. Se mi uccidete, uccidete voi stessi. Restando al mio fianco, avrete in mano le redini della prossima fase dell’umanità. Dovete compiere solo l’ultimo passo nel vostro percorso ed elevarvi al di sopra dell’inutile senso di colpa che ora provate.
-Sei davvero sicuro che questo piano funzionerà? Non siamo gli unici a volerti fermare – nota Turbine.
Finalmente DeCeyt si volta, ma i suoi ex agenti preferirebbero non l’avesse fatto. Per quanto possa sembrare impossibile, il suo sguardo sembra più gelido e disumano che mai.
-Non sono un supercriminale da fumetto, mister Cannon. Sono il miglior pianificatore del mondo: in un modo o nell’altro, voi mi seguirete. Se proverete ad informare chiunque del mio piano, i naniti vi uccideranno. E se qualcun altro impedisse la Terza Guerra Mondiale, lo faranno ugualmente. I naniti sono programmati per autodistruggersi solo in due casi: se mi seguirete, o se salverete il mondo senza l’aiuto di nessuno.
Per quante avventure abbiano passato assieme, gli ex agenti della Villains LTD esitano.
-Dunque, signori? Qual è la vostra decisione... siete villain o eroi?
CONTINUA
Nel prossimo numero:
Return of the villain
Note
Seconda parte della saga finale della serie, che concluderà la propria run ufficiale nel prossimo numero. Che cosa avverrà dopo è ancora un mistero...
[1] come già fatto su Villains LTD #49
[3] tanto tempo fa, su Villains #28